Lavorare con l’acqua per me non si riduce a insegnare al cane a nuotare per soddisfare il nostro desiderio di farci una nuotata insieme. Se ci si arriva ben venga, ma non è il mio obiettivo!
Per me l’acqua è uno strumento, un’opportunità. In tutte le sue forme facilita esperienze, attiva stati emozionali dentro cui imparare a muoversi e scoprire di poterli gestire. Sí anche i cani provano emozioni e possono gestirle.
Ci sono cani che affrontano le novità con difficoltà per cui si rende necessario approcciarle con cautela, in contesti e modalità corrette, magari vedendo il proprio umano di riferimento che si gode l’esperienza senza formulare richieste. Altri che le prendono di petto lanciandosi in modo inconsapevole verso l’infinito ed oltre ricorrendo alla sovreccitazione per affrontarle. Altri ancora che hanno bisogno di tempo, di osservare, capire, studiare per poi pian piano conoscere e sperimentare.
Tutte queste possibilità e molte altre le possiamo affrontare con l’aiuto della mia amata acqua.
Lavorare con l’acqua, come?!
In questi anni mi è capitato di dover partire da presentare l’acqua sotto forma di ghiaccio, per poi pian piano passare alla forma liquida fino a scoprire di poterci entrare complice il caldo.
Già per i cani il passaggio di stato non è scontato!
Prendere confidenza con un nuovo elemento in cui i movimenti cambiano e necessitano di un tipo di coordinazione diverso, il peso del proprio corpo non è più lo stesso, c’è questa cosa strana a contatto con tutto il corpo che se da una parte sostiene dall’altra esercita pressione…tante sono le cose a cui spesso non pensiamo. Però poter affrontare tutto questo con i tempi e le modalità giuste regala tanto in termini di autostima, autoefficacia, relazione, comunicazione.
La complicità e il rispetto dei tempi che riusciamo ad offrire fanno davvero la differenza. Ascoltando e rispettando lavoriamo sulla fiducia, sulla relazione. Favoriamo l’attenzione, la concentrazione, la concertazione e perché no, anche la calma.
Condivido una storia
Alla fine del video, prima delle foto, c’è uno spezzone di Lucy (simil staffy) che nuota in uno stagno, di per sé può non dire molto, ma quello che c’è dietro fa la differenza. Inizialmente Lucy non amava particolarmente entrare in acqua, poi pian piano ha preso ad entrare per rinfrescarsi e bere. Arrivate alla bella stagione abbiamo iniziato a fare insieme dei piccoli bagni e grazie al supporto e al sostegno della sua super umana ha scoperto di poter nuotare e che la cosa non era poi così male. L’assetto però con cui affrontava la cosa era sempre super eccitato, alla ricerca di oggetti che voleva le lanciassimo e frenetica. Pochi giorni fa però ricevo quel video: durante una passeggiata arrivate allo stagno Lucy ha deciso di entrare a nuotare con calma, senza la richiesta di lanci, ma osservando la vegetazione acquatica e godendosi davvero l’esperienza. Nel tempo ha maturato un approccio diverso, che piano piano si spera sia in grado di estendere ad altri ambiti di vita.